Lo scorso luglio per il mio viaggio di nozze ho deciso di prendere per la prima volta l’aereo e buttarmi in 9 ore di traversata oceanica, era troppa la voglia di visitare gli Stati Uniti e la scelta non poteva che cadere sulla grande mela, New York con il suo fascino da metropoli colossale, ma che si è rivelata più a portata di persona di molte nostre città italiane ben più piccole.
Per affrontare un viaggio negli Stati Uniti è necessario dotarsi di documenti in regola e di assicurazione sanitaria che copra eventuali problematiche o imprevisti di salute durante la vacanza, potete fare tutto da voi affidandovi alle compagnie assicurative oppure passare da un’agenzia di viaggio che vi aiuta a fare tutto quanto, ricordatevi anche di compilare l’ESTA, fondamentale per entrare negli USA, se non lo fate, vi fanno tornare a casa, senza ma e senza se.
Assicuratevi quindi di avere con voi:
- Passaporto valido, deve essere di tipo elettronico (rilasciato dopo l’ottobre 2006), con foto digitale (rilasciato prima dell’ottobre 2006) oppure quello con lettura ottica (rilasciato prima dell’ottobre 2005), soprattutto per chi lo fa da zero consiglio di muoversi almeno 3/4 mesi prima.
- ESTA compilato ed autorizzato almeno 3 giorni prima del viaggio
- Documento della dogana che solitamente vi consegnano prima di partire oppure, come è capitato a me, direttamente sul volo in aereo.
Con questi documenti non avete problemi ad arrivare all’aeroporto, poi dovete passare i controlli alla dogana, come si vede in televisione nel programma “Airport Security”, non tutti vengono perquisiti, non ho capito quale sia il criterio, probabilmente in base a qualche segnalazione oppure in modo casuale.
Prima di poter dire di essere finalmente a New York dovete rispondere a qualche domande che l’ufficiale alla dogana vi farà e poi siete pronti per andare a ritirare i bagagli, questo è l’ultimo passo prima di mettere piede negli USA.
Superate le porte scorrevoli vi accoglie la sfilza di taxi gialli che dal parcheggio del JFK Airport vi porterà al vostro albergo che presumibilmente avrete prenotato a Manhattan, come praticamente il 90% dei turisti che arrivano dall’Europa, anch’io ho soggiornato in un piccolo 3 stelle a pochi passi dal Central Park e poco più di 1Km da Time Square.
Il tragitto dall’aeroporto a Manhattan è già uno spettacolo, per me era la prima volta e vi giuro che la prima cosa che ho provato è sentirsi dentro ad un film, praticamente avevo già visto tutto in televisione, ma vederlo dal vivo, fa schizzare la mente a qualche scena mitica di qualche colossal americano, è stato spettacolare, ci si sente protagonisti.
Essendo il mio un viaggio di nozze ho trascorso solo 4 giorni nella grande mela, non sono tantissimi, anche se io e mia moglie siamo riusciti a vedere le cose principali, dalla 5th avenue con i suoi negozi sfarzosi, alla luminosità accecante dei maxi schermi di Time Square, dagli scoiattoli e centinaia di persone che fanno qualsiasi tipo di attività sportiva a Central Park alla Statua della Libertà ed Ellis Island, la porta di ingresso per i tanti immigrati che negli anni hanno popolato New York e gli States, fino a passeggiare sul mitico ponte di Brooklyn.
Immancabili sono state le salite al Top of the Rock e sull’Empire State Building, il passaggio al Flatiron Building, la colazione da Starbucks, la Cattedrale di San Patrizio, il pranzo e la cena a base di hot dog o hamburger, la visita ai grandi mega store, insomma una visita da veri e propri turisti, ma di questi 4 giorni c’è un luogo che mi resterà impresso nella testa per tutta la vita: il memoriale dell’11 settembre.
Dove ieri c’erano le torri gemelle ora ci sono due grandi piscine con i nomi di tutte le persone che sono rimaste vittime dell’attentato, ma ancor più toccante è la “discesa nei ricordi” ovvero la visita al museo del memoriale realizzato sotto terra, dove una volta erano ben piantate le fondamenta delle torri, solo passando tra le sale, guardando i volti delle persone, si capisce il dramma e la tragedia di quella giornata.
4 giorni per ora sono bastati per visitare New York, io e mia moglie stiamo già progettando il ritorno per poter visitare anche le cose meno turistiche, ancora più americane, sicuramente un passaggio nei quartieri dove “vive l’americano vero”, nel Queens, nel Bronx, a Brooklin, nel New Jersey, mi ci vorranno almeno 10 giorni, ma sicuramente riuscirò a vivere ancora di più New York.
Prima di chiudere un consiglio, comprate il New York City passa, con circa 100 dollari vi permette di saltare le file per visitare diverse “attrazioni”, chiamiamole così, fate un giro su http://it.citypass.com/new-york per avere maggiori informazioni, lo acquistate online e vi arriva il blocchetto a casa prima di partire.